La vulvoscopia è una procedura diagnostica che permette l'osservazione della vulva e dei tessuti circostanti attraverso l'uso di un microscopio a piccolo ingrandimento.
Indicazioni:
Questo esame è principalmente indicato nei casi in cui la paziente lamenta prurito e bruciore vulvari, sintomi che possono essere associati a diverse patologie dei genitali esterni, tra cui infiammazioni, distrofie, infezioni da Papilloma virus, lesioni pretumorali e tumorali. Poiché i tumori della vulva sono più comuni nelle donne in menopausa, la vulvoscopia è particolarmente utile per le pazienti in questa fascia di età che presentano disturbi vulvari o notano modificazioni della mucosa vulvare. In caso di infiammazioni, viene spesso eseguito un esame batteriologico esteso anche alla vagina, che solitamente è coinvolta nello stesso processo infiammatorio. Se vengono individuate aree sospette, può essere effettuato un piccolo prelievo bioptico della lesione per ottenere una diagnosi definitiva.
Esecuzione:
Durante l'esame, la paziente è posizionata in modo simile a una visita ginecologica e vengono esaminati i genitali esterni, inizialmente ad occhio nudo e successivamente con l'ausilio di un colposcopio. Prima dell'osservazione colposcopica, viene applicato un reagente, come l'acido acetico, che serve a evidenziare eventuali lesioni non visibili altrimenti. Nel caso in cui sia necessaria una biopsia mirata, questa viene eseguita con anestesia locale. L'esito della vulvoscopia viene solitamente comunicato alla paziente immediatamente dopo l'esame. Nel caso di una biopsia, i risultati sono disponibili dopo circa 15 giorni.